La contabilità semplificata è ammessa per le persone fisiche e le società di persone che hanno percepito un ammontare di ricavi inferiore a:

400.000 euro se trattasi di imprese che erogano servizi;
700.000 euro per tutte le altre attività

Se vi sono imprese che svolgono sia attività di servizi che di altro genere si tiene conto dei limiti a seconda se le stesse tengano o meno contabilità separata

Ma in concreto cosa significa contabilità semplificata?

A partire dal 2017 i semplificati determinano il reddito sul quale pagare le tasse prendendo in considerazione le spese pagate e le fatture o corrispettivi incassati. Occorre non confondere la determinazione del reddito secondo il principio di cassa con la gestione IVA per cassa. Quindi se mi fatturano merce che non ho pagato ancora posso scaricare l’IVA ma non posso considerare l’acquisto come un costo.

Come si tiene una contabilità semplificata per cassa? Semplicemente registrando le fatture e i corrispettivi sugli appositi registri e gli incassi e pagamenti su un altro registro – Alla fine dell’anno si considerano solo le fatture pagate e quelle incassate determinando così la perdita o l’utile. Esistono poi casi in cui non si tiene conto degli incassi e pagamenti come per gli ammortamenti, il costo del personale, le perdite su crediti, ecc..

In luogo del registro incassi e pagamenti esiste una seconda possibilità ovvero quella di annotare sui registri IVA le fatture non ancora pagate e incassate. In tal modo per differenza otterremo quelle effettivamente incassate e pagate e si determinerà il reddito per cassa.

Altro sistema è quello di considerare tutte le fatture registrate negli appositi registri come realmente incassate e pagate. Attenzione, questo metodo seppure più semplice di tutti può provocare facilmente degli errori.

Dal 2017 le rimanenze non concorrono a determinare il reddito d’impresa secondo i criteri di cassa.

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